FLEBOLOGIA E INESTETISMI DEGLI ARTI INFERIORI
Perchè occuparsi di un progetto a 360° medico, chirurgico ed estetico legato alle gambe femminili? È soprattutto nella bella stagione che più facilmente ci si rende conto di avere le gambe gonfie o capillari in evidenza.
Sono campanelli d’allarme di vere e proprie patologie? Cosa è possibile fare se soffro di vene varicose?
La patologie flebologiche sono molto varie e frequenti tra la popolazione. Spaziano dai cosiddetti “capillari”, dilatazioni di piccoli vasi sanguigni superficiali, a problematiche più gravi come le vene varicose.
Le persone più colpite sono soprattutto le donne, a causa di fattori ormonali e posturali con rischi legati alla gravidanza e all’uso della pillola contraccettiva.
Per la prevenzione e il trattamento delle varici, lo studio dott.ssa Stefania Guerrini dispone di metodi conservativi ed eventuali interventi chirurgici tradizionali o con il laser.
INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA (IVC)
COS’È L’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA?
Le vene delle gambe sono dotate di valvole che garantiscono che il sangue fluisca al cuore. L’insufficienza venosa cronica si sviluppa quando le valvole smettono di funzionare correttamente e consentono un flusso retrogrado del sangue (ovvero il reflusso) che ristagna nelle vene della parte inferiore delle gambe. Se la malattia venosa non viene trattata, i sintomi possono peggiorare nel tempo. Le conseguenze implicano che le valvole venose non si chiudono correttamente e si hanno i seguenti segni e sintomi:
- Vene varicose
- Dolore o male
- Gonfiore
- Crampi
- Pesantezza o stanchezza
- Prurito
- Irrequietezza
- Alterazioni cutanee
- Alterazioni del colore della pelle
- Ulcere o piaghe aperte
QUAL È LA PREVALENZA DELL’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA?
- Oltre 190 milioni di persone in tutto il mondo sono affette da IVC o vene varicose. Negli Stati Uniti, oltre 30 milioni di americani soffrono di vene varicose o della forma più grave di malattia venosa chiamata insufficienza venosa cronica (IVC), ma la maggior parte di essi resta senza diagnosi e trattamento.
- Le vene varicose, un sintomo comune di IVC, possono interessare fino al 40% degli adulti.
- Le vene varicose sono più comuni nei soggetti in sovrappeso e nelle donne che hanno avuto più di due gravidanze.
- Le donne presentano di solito molteplici fattori di rischio per lo sviluppo di vene varicose. Infatti, le vene varicose sono più comuni nelle donne (il 75% di quelle diagnosticate) rispetto agli uomini (il 25% di quelle diagnosticate).
- Fino al 55% delle donne americane può essere colpito dalle vene varicose nel corso della loro vita.
- È frequente che le vene varicose diventino più pronunciate durante la gravidanza e peggiorino con le gravidanze successive.
COME VIENE TRATTATA L’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA?
Il trattamento dell’insufficienza venosa cronica mira a ridurre o arrestare il flusso retrogrado di sangue. Il trattamento della vena patologica migliora il flusso sanguigno complessivo e allevia i sintomi.
Per alcuni pazienti, le calze a compressione da sole possono migliorare il flusso sanguigno. Per altri pazienti, potrebbe essere necessario chiudere o rimuovere la vena patologica per migliorare il flusso sanguigno. La chiusura o la rimozione della vena patologica indirizza il sangue correttamente.
SISTEMA DI CHIUSURA VENOSA NON TERMICO
COS’È IL SISTEMA DI CHIUSURA VENOSA NON TERMICO?
Il sistema di chiusura non termica utilizza una colla medicale per chiudere la vena patologica.
COME INTERVIENE IL TRATTAMENTO?
Il sistema di chiusura non termica tratta la malattia venosa sintomatica nelle vene trunculari superficiali degli arti inferiori.
COSA POSSO ASPETTARMI DALLA PROCEDURA NON TERMICA?
Prima della procedura:
Sarà eseguito un esame ecografico della gamba da trattare. Questo esame è importante per valutare la vena superficiale patologica e pianificare la procedura.
Durante la procedura:
Il medico potrà discutere la procedura con te. Di seguito è riportato un breve riepilogo di cosa aspettarsi:
- Potresti avvertire un dolore leggero o pungente con un ago per anestetizzare il sito attraverso il quale il medico avrà accesso in vena.
- Quando l’area diventa insensibile, il medico inserirà il catetere (ovvero un piccolo tubo cavo) nella gamba. È possibile che si avverta una certa pressione durante il posizionamento del catetere.
- Attraverso l’ecografia, il catetere verrà posizionato nella vena patologica e verrà rilasciata una precisa quantità di colla medicale.
- Dopo il trattamento, il catetere viene rimosso e sul sito di iniezione viene applicato un piccolo cerotto.
Dopo la procedura:
- Potresti essere portato/a nell’area di recupero per riposare.
- Il medico raccomanderà le cure di follow-up secondo necessità.
QUANDO MIGLIORERANNO I MIEI SINTOMI?
I sintomi sono causati dalla vena superficiale malata. Pertanto, i sintomi possono migliorare non appena la vena malata viene chiusa.
QUANDO POSSO TORNARE ALLE NORMALI ATTIVITÀ?
La procedura non termica è progettata per ridurre il tempo di recupero. Molti pazienti tornano alla normale attività immediatamente dopo la procedura. Il medico può aiutarti a stabilire quando puoi tornare alle normali attività.
LA PROCEDURA NON TERMICA È DOLOROSA?
La maggior parte dei pazienti avverte un dolore minimo, o non avverte alcun dolore, durante la procedura ambulatoriale. Compaiono lividi dopo la procedura non termica? La maggior parte dei pazienti riferisce ecchimosi minime o nulle dopo la procedura.
COSA SUCCEDE ALL’ADESIVO NON TERMICO?
Per chiudere la vena viene utilizzata solo una piccola quantità di colla medicale, che consentirà di mantenere il vaso chiuso in modo permanente.
IN CHE MODO LA PROCEDURA NON TERMICA DIFFERISCE DALLE PROCEDURE TERMICHE?
La procedura non termica utilizza un adesivo per chiudere la vena superficiale. Le procedure termiche utilizzano il calore per chiudere la vena.
CHIUSURA VENOSA TERMICA
LA PROCEDURA DI CHIUSURA VENOSA TERMICA È DOLOROSA?
La maggior parte dei pazienti riferisce un dolore minimo, o non avverte alcun dolore, durante la chiusura termica delle vene. Il medico deve somministrarti un anestetico locale per anestetizzare l’area da trattare.
QUANTO TEMPO PASSA PRIMA DI POTER RIPRENDERE LE NORMALI ATTIVITÀ?
I pazienti trattati con la chiusura termica delle vene possono riprendere le normali attività più rapidamente rispetto ai pazienti sottoposti a stripping venoso chirurgico o ablazione laser. Con la procedura di chiusura venosa termica, il paziente medio tipicamente riprende le normali attività nel giro di alcuni giorni.
QUANTO TEMPO PASSERÀ DAL TRATTAMENTO PER VEDERE MIGLIORARE I MIEI SINTOMI?
La maggior parte dei pazienti riferisce un sollievo dai sintomi dopo due giorni, con un notevole miglioramento entro una o due settimane.
COMPAIONO LIVIDI O GONFIORI DOPO LA PROCEDURA?
La maggior parte dei pazienti riferisce lievi ecchimosi o gonfiore in seguito alla procedura di chiusura venosa termica.
IN CHE MODO LA PROCEDURA DI CHIUSURA VENOSA CON RADIOFREQUENZA È DIVERSA DAL LASER ENDOVENOSO?
Sebbene la procedura con radiofrequenza e l’ablazione endovenosa laser siano entrambe procedure mininvasive, uno studio comparativo e multicentrico ha dimostrato che la procedura con radiofrequenza è associata a tassi significativamente più bassi di dolore, lividi e complicanze e migliore valutazione dell’indice di qualità della vita.
IN CHE MODO LA PROCEDURA DI RADIOFREQUENZA È DIVERSA DALLO STRIPPING VENOSO?
Durante lo stripping venoso, sono praticate incisioni nell’inguine e nel polpaccio e viene infilato uno strumento attraverso la vena malata per estrarla dalla gamba. Con la procedura di chiusura con radiofrequenza, viene praticata solo una piccola incisione nel sito di inserimento e poi la vena viene trattata e lasciata in situ. Questo approccio minimamente invasivo riduce la probabilità che si manifestino dolore ed ecchimosi associati all’intervento chirurgico di stripping venoso.